Il Caffè

L’articolo di punta
del nostro Gruppo
è senz’altro il caffè.

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Elemento vitale per la preparazione di un caffè espresso è ovviamente la qualità della miscela.
Bere un caffè al bar deve essere un momento piacevole, in bocca si deve riconoscere il “flavour”, ossia la ricchezza e la corposità del gusto.

Il caffè, una bevanda… un luogo d’incontro.

Quando iniziò a diffondersi l’abitudine di bere questa meravigliosa bevanda cominciarono a sorgere locali dove si preparava e si vendeva caffè. Le prime caffetterie furono aperte dai Turchi a Costantinopoli e furono subito molto frequentate dagli uomini più colti, che vi sostavano per chiacchierare, ascoltare musica o concludere affari: nascevano così momenti ideali di pausa e relax.

Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, della famiglia botanica delle Rubiaceae.

Sebbene all’interno del genere Coffea siano identificate e descritte oltre 100 specie, commercialmente le diverse “origini” sono presentate come varietà di caffè e le più diffuse sono senz’altro l’arabica e la robusta.

Le varie specie differiscono per gusto, contenuto di caffeina e adattabilità a climi e terreni differenti da quelli di origine.

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monorigine e miscele, le più pregiate.

Ricercatori qualificati visitano personalmente le piantagioni, scelgono e selezionano le qualità, concordano l’importazione rispettando tutte le normative e le garanzie che un prodotto così delicato richiede.

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Le Tipologie principali di Caffè

In tutto il mondo si contano circa 60 specie di piante di caffè e solo una piccola parte, più di un terzo, è commerciabile per i frutti della pianta (chiamata coffea) e, tra questi, si differenziano in particolare la varietà arabica, robusta, liberica ed excelsa. Ne esistono di varie specie proprio perché nei diversi Paesi gli arbusti che fanno bacche di caffè, dette drupe, presentano caratteristiche differenti in base al clima e alla temperatura. Ma la differenza è data anche dal tipo di lavorazione che segue alla raccolta di questi frutti.

L’Arabica

La specie che è stata usata per prima è COFFEA ARABICA, una pianta originaria dell’Etiopia, del Sudan sud-orientale e del Kenia settentrionale ed in seguito diffusasi nello Yemen, luogo in cui, peraltro, si hanno le prime tracce storiche del consumo della bevanda già nel lontano 1450.
I semi di Coffea arabica hanno un contenuto di caffeina molto inferiore a quelli delle altre specie di larga diffusione e rispetto alle altre, è autoimpollinante, cioè autogama e predilige coltivazioni ad alta quota (tra 1000 e 2000 metri).

La Robusta

Molto coltivata oggi è COFFEA ROBUSTA (o Coffea canephora, nome considerato scientificamente più corretto ma poco usato commercialmente). È una specie originaria dell’Africa tropicale, tra Uganda e Guinea, molto adattabile (cresce anche a quote inferiori ai 700 metri) e perciò più economica. La sua coltivazione è iniziata solo nell’Ottocento. È una pianta allogama, quindi richiede impollinazioni incrociate che la possono differenziare geneticamente con più facilità rispetto alla arabica.

La Liberica

Tra le specie di coltura meno diffusa la più importante è COFFEA LIBERICA, originaria della Liberia e coltivata, oltre che in Africa occidentale, soprattutto in Indonesia e nelle Filippine.
La pianta, robusta e resistente, dà chicchi profumati ma di qualità considerata inferiore rispetto alle altre varietà. Viene spesso utilizzata per creare incroci con le altre specie di caffè perché, essendo particolarmente resistente ai parassiti, conferisce maggiore resistenza alle varietà più pregiate.

L’Excelsa

Nel 1903 è stata scoperta in Africa una nuova specie di alberi del caffè, battezzata con il nome di COFFEA EXCELSA. Tuttavia i botanici hanno ritenuto che questa specie fosse in realtà solo una varietà di Coffea liberica e il suo nome scientifico corretto è quindi Coffea liberica var. dewevrei; la varietà continua a essere chiamata Excelsa da coltivatori e commerciali e viene considerata molto promettente.